“Dopo Rio? Voglio iscrivermi a un corso di meditazione. L’arco mi ha spalancato le porte di un mondo nuovo”. Questo è lo Stargate che trasporta Eleonora Sarti in una dimensione parallela, una realtà in cui forza, concentrazione, invincibilità sembrano impadronirsi di lei, trasfigurandola in una eroina. “Quando ho l’arco in mano è come se si accendesse un fuoco dentro di me. Vedo tutto in maniera distaccata, mi sento sicura di me stessa e in grado di dominare ogni cosa. Prima di andare in mira penso a voler fare il meglio per me, quando avvicino l’occhio al mirino mi si offusca tutto intorno, non sento le voci né la musica, vivo al di sopra della realtà”. “Poi quando lo rimetto in valigia, torno normale”, aggiunge ridendo. [irp posts="805" name="Special Olympics: 4.427.447 atleti nel mondo"] La scelta Dolce, timida, insicura, questa è l’Eleonora che solo tre anni fa ha scoperto il tiro con l’arco, mentre la sua carriera sembrava totalmente concentrata sul basket in carrozzina, uno scudetto con i Bradipi di Bologna e un posto nella nazionale…